Sono entrato in Argos nel 2005. Il mio ruolo è co-dirigere la sede italiana e sostenere altri partner nelle operazioni transnazionali e nella gestione aziendale. Rappresento Argos in Italia per conto delle società del nostro portafoglio nei rapporti con consulenti, con la comunità commerciale in generale e persino con le autorità pubbliche, perché – sì – il private equity può avere un impatto sociale positivo sull’economia locale, cosa di cui vorrei convincere i politici e gli organismi normativi.

Sono una persona curiosa: mi piace imparare cose nuove e uscire dalla mia comfort zone. Il private equity mi dà soddisfazione perché è un settore diversificato. Per me conoscere le società attraverso le visite e capire come funzionano è come guardare Discovery Channel ogni giorno!

È una professione difficile ma ti consente di incontrare molte persone speciali con prospettive molto diverse. Posso constatare con piacere che gli imprenditori e i manager, che sanno molto più di noi sulle società e sui settori in cui investiamo, apprezzano il dialogo che intrattengono con noi e l’impatto che possiamo avere sulla loro organizzazione. Mi piace ascoltare, trovare un punto di contatto, conquistare la fiducia e motivare le persone, così da poter sbloccare, insieme, il potenziale non sfruttato della loro attività.

Mi gratifica aiutare le società a crescere, sia sul piano quantitativo che qualitativo. L’aspetto migliore di questa professione sono le interazioni umane, spesso molto ricche, che hanno luogo persino di fronte a problemi complessi. Siamo felici di trovare soluzioni a questi problemi e, da un punto di vista personale, è davvero gratificante. In definitiva aiutiamo le comunità nei nostri paesi, modificando le organizzazioni e il loro impatto sull’economia locale.

Quando non lavoro mi interesso di politica e sono un appassionato di storia contemporanea. Fornisco consulenza gratuita alle start up di alcuni amici e anche a molte organizzazioni che aiutano famiglie e bambini in difficoltà. Mi piace inoltre praticare sport, in particolare la vela che è una metafora perfetta della professione che svolgo dato che richiede lavoro di squadra, capacità di valutare l’ambiente circostante, capacità decisionali, tattica, strategia, visione, e soprattutto la capacità di divertirsi.