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Conclusioni principali
Moderato calo dell'Argos Index®, ora inferiore a 10,0x l’EBITDA
L’Argos Index® ha iniziato a calare nel quarto trimestre, attestandosi a 9,9x l’EBITDA: ora è inferiore a 10x, per la prima volta dal secondo trimestre del 2020. I multipli pagati dai fondi di private equity e dagli acquirenti strategici hanno registrato una moderata diminuzione.
Un dato sorprendente, in un contesto macroeconomico in rapido declino: con un’inflazione in vertiginoso aumento a causa dei lockdown e della guerra tra Russia e Ucraina, le banche centrali hanno aumentato i tassi di interesse, con la conseguente correzione dei mercati pubblici, che tuttavia registrano una ripresa nel quarto trimestre (1).
Il calo previsto dei multipli non si è ancora concretizzato. Mentre il ciclo del mercato M&A si inverte, il divario tra le aspettative sui prezzi di venditori e acquirenti tarda a colmarsi. Tuttavia, il processo sembra essere iniziato, dato che le ultime operazioni del campione dell’indice presentano multipli inferiori.
Questa apparente stabilità nasconde inoltre una crescente divergenza, a un livello record di 4,0x l’EBITDA, tra la fascia alta del segmento mid-market (ora a 12,6x l’EBITDA) e la fascia medio bassa, in cui i multipli continuano a diminuire, attestandosi a 8,8x l’EBITDA. Nella fascia alta del mercato, le operazioni si sono concentrate su un numero molto inferiore di asset di qualità con un forte potere di determinazione dei prezzi. Come di solito accade nei periodi di crisi, il mercato si sta polarizzando, come mostrato dalla deviazione standard elevata dell’indice del quarto trimestre.
L’attività di M&A nel segmento mid-market è diminuita del 43% (nel quarto trimestre rispetto al terzo trimestre) in termini di valore, guidata dalla fascia alta del segmento mid-market e in linea con la tendenza del mercato M&A globale. Tuttavia, il numero di operazioni è rimasto straordinariamente stabile nel quarto trimestre (rispetto al terzo trimestre), come anche per l’intero 2022 (rispetto al 2021).
Laddove la resilienza delle aziende si è dimostrata più forte, le anticipazioni sul futuro dei venditori e degli acquirenti si sono allineate in modo da raggiungere un prezzo che, come mostrato dall’indice, è in linea con l’andamento dei trimestri precedenti.
Al contrario, il calo dei valori M&A dimostra che, in molti altri casi, gli acquirenti hanno frenato le proprie aspettative riguardo alle aziende, mentre i venditori non si sono arresi, mantenendo le proprie opinioni positive per le proprie società.
Nei prossimi trimestri, sarà interessante scoprire quale dei punti di vista fosse corretto, in un contesto contrassegnato da tassi di interesse estremamente elevati, inflazione e preoccupazioni geopolitiche, ma in un panorama in cui il tasso di disoccupazione rimane basso e molte aziende continuano a crescere.
Argos Index® mid-market
Multiplo mediano EV/EBITDA su 6 mesi mobili
Fonte: Argos Index© mid-market / Epsilon Research
I prezzi pagati dai fondi di private equity e dagli acquirenti strategici hanno iniziato a calare.
Come rispecchia l’Argos Index®, sia i multipli finanziari che i multipli degli acquirenti strategici sono leggermente diminuiti nel quarto trimestre.
I multipli pagati dai fondi di investimento sono diminuiti del 2%, attestandosi a 10,5x l’EBITDA nel quarto trimestre, mentre il numero di operazioni di private equity è diminuito del 12% in questo trimestre, rispecchiando le condizioni più difficili dei finanziamenti LBO (crescita dei tassi di interesse e maggiore selettività delle banche). La raccolta fondi è scesa al livello più basso dal 2014, ma i fondi di private equity continuano a beneficiare di livelli record di denaro disponibile per gli investimenti e rimangono attivi sugli asset di qualità, a prezzi elevati.
Anche i multipli pagati dagli acquirenti strategici sono leggermente diminuiti, attestandosi a 9,8%x l’EBITDA. Registrando un livello sorprendentemente stabile dal quarto trimestre del 2021, sembrano non essere interessati dalla volatilità del mercato azionario. Le grandi aziende sfruttano a proprio vantaggio la flessione del mercato per trovare opportunità di crescita interessanti e continuare a trasformare i propri modelli di business di fronte ai cambiamenti strutturali (digitalizzazione, ESG, cambiamenti nel comportamento dei clienti).
Valore dell’impresa / EBITDA storico
Fonte: Argos Index© mid-market / Epsilon Research
Le operazioni con multipli superiori a 15x tornano a livelli pre-Covid
Quota delle operazioni con multipli superiori a 15x l’EBITDA Campione dell’Argos Index™
Fonte: Argos Index© mid-market / Epsilon Research
Quota delle operazioni con multipli inferiori a 7x l’EBITDA e superiori a 15x l’EBITDA Campione dell’Argos Index™
Fonte: Argos Index© mid-market / Epsilon Research
L'attività di M&A nel segmento mid-market è diminuita in termini di valore, guidata dalla fascia alta del mercato, ma è stabile in termini di volume
L’attività di M&A nell’area euro ha registrato un calo del 43% in termini di valore nel quarto trimestre (rispetto al terzo trimestre), in gran parte dovuto al calo del 57% della fascia alta del segmento mid-market (operazioni tra i 150 e i 500 milioni di euro). Tuttavia, il numero di operazioni è rimasto stabile (+3% rispetto al terzo trimestre), trainato da operazioni più piccole, che ancora una volta hanno dimostrato di essere un mercato più resiliente.
Per l’intero 2022, il numero di operazioni si è dimostrato straordinariamente stabile rispetto al 2021. Nel 2022, l’attività del segmento mid-market ha continuato a dare prova di una maggiore resilienza rispetto al mercato M&A globale: ha registrato un calo del 18% in termini di valore, rispetto al 39% dell’intero mercato M&A europeo(1) , assestandosi comunque a livelli elevati rispetto agli standard storici.
Il rallentamento è il risultato dell’aumento del tasso di interesse (2), sulla scia del vertiginoso aumento dell’inflazione e della guerra in Ucraina, che hanno colpito la fiducia nei mercati globali e aumentato il costo dei finanziamenti. L’attività del segmento mid-market rispecchia tuttavia la resilienza dei sistemi economici dell’eurozona, che hanno superato le aspettative, come dimostrato dalla riduzione dei prezzi dell’energia, dalla crescita del PIL (3) o del PMI (4).
(1) Nel 2022, il mercato M&A europeo ha registrato un calo del 39% in termini di valore, attestandosi a 850,7 miliardi di euro, il risultato più basso dell’ultimo triennio (fonte: Refinitiv)
(2) La BCE ha aumentato i tassi di interesse chiave di 250 punti base dalla scorsa estate.
(3) Il PIL dell’area è aumentato del 4% e del 2,1% rispetto all’anno precedente, rispettivamente nel secondo trimestre e nel terzo trimestre del 2022, superando la maggior parte delle previsioni. Le previsioni di crescita sono ora del 3,4% per il 2022 e dello 0,5% per il 2023.
(4) L’indice S&P Global Eurozone Composite PMI è stato rivisto al 49,3 nel dicembre 2022, in rialzo rispetto al 48,8.
Quota di LBO nell’attività M&A del segmento mid-market nell’area euro
Fonte: Epsilon Research / MarketIQ